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Energia Alternativa Rinnovabile

Le Energie Alternative sono tutte le forme di energie prodotte da fonti non tradizionali.
L’energia elettrica viene prodotta, nella maggior parte dei casi e nella più alta percentuale, da fonti tradizionali non rinnovabili, quali la combustione del petrolio o gas sia naturali, sia liquefatti per l’alimentazione delle centrali elettriche.

 

Le centrali alimentate a gas sono le meno inquinanti, ma bruciano un combustibile che andrà ad esaurirsi e quindi non sarà più disponibile in un prossimo futuro.

Le centrali ad olio combustibile sono tra le prime nate per la produzione di energia elettrica ed insieme alle centrali idroelettriche producono la maggior parte dell’energia necessaria per il nostro fabbisogno giornaliero, affinché possiamo utilizzare scaldabagni, lavatrici, condizionatori d’aria etc.

Per la produzione di un kW/h elettrico occorre bruciare l’equivalente di circa 2,5 kW/h di combustibili fossili (petrolio e derivati) immettendo in atmosfera circa 600 grammi di Anidride Carbonica che, mista a gas incombusti ed a polveri sottili, crea danni all’ambiente.

Anche il petrolio, come il gas, è destinato all’esaurimento e diventa ogni giorno più prezioso come confermato dal costante aumento dei prezzi. Le energie alternative (alle classiche e piu’ diffuse come : il petrolio, il gas, e l’atomo) sono quelle energie per la cui produzione vengono utilizzate materie rinnovabili a basso costo, quali il legno (scarti di lavorazione, residui organici della pulizia del sottobosco) od il letame utilizzato per la produzione del biogas. Si utilizza anche l’alcol prodotto dalla canna da zucchero, il mais, la soia, i semi di girasole, etc. per la produzione del gasolio ecologico (biodiesel).

Tutte queste materie, se non direttamente presenti in natura, devono essere prodotte o adattate tramite lavorazioni, quindi hanno un costo oltre a provocare fumi con la loro combustione.

Ad Oggi le piu' diffuse Energie Alternative Rinnovabili , sia ad impiego Domestico che Aziendale sono :

Energia Fotovoltaica
Energia Solare Termica
Energia Eolica

L’irradiazione solare viene sfruttata per produrre energia elettrica e termica; la potenza del vento viene impiegata per produrre energia elettrica e meccanica.

Mini-idroelettrico, ora è accessibile a molti

 

L’ultima novità in fatto di mini-idroelettrico arriva da Cerano, in provincia di Novara, dove la Frendy Energy ha inaugurato proprio in questi giorni la prima centrale in grado di sfruttare l’energia dell’acqua con una tecnologia rivoluzionaria che sfrutta un salto d’acqua di appena 2 metri. Minimo sforzo, massimo risultato verrebbe da dire, visto che il nuovo impianto è in grado di ottenere una potenza costante pari a 160kW che equivalgono a oltre 1 GWh all’anno.

La nuova centrale abbatte l’ultima frontiera in materia di energia idroelettrica, fino a poco tempo ancora poco accessibile su scala ridotta: niente più centrali imponenti, dighe e opere monumentali, adesso i singoli cittadini potranno avere accesso a questa risorsa energetica con micro impianti costruiti a ridosso di canali e piccoli corsi d’acqua dal salto di appena 1,5 metri.

E non è tutto. Grazie alla nuova tecnologia potrebbero essere sfruttati anche vecchi mulini abbandonati, canali di irrigazione o acquedotti già in funzione. A Gioia del Colle (BA), ad esempio, è stata inaugurata pochi mesi fa una mini centrale da 6 MW che sfrutta un piccolo salto d’acqua all’interno dell’acquedotto comunale.

Il futuro dell’elettricità ottenuta da fonti pulite sembra virare con decisione sul modello ‘micro’ e abbandonare definitivamente la programmazione infrastrutturale su grande scala. Un po’ come avvenuto con il mini-fotovoltaico, infatti, questa inversione di tendenza potrebbe fornire un ulteriore spinta al modello di produzione distribuita e permettere al nostro paese di compiere quel salto di qualità in chiave energetica che cittadini, amministrazioni locali ed Europa stessa aspettano con ansia.

Energia. Nel 2016 le Rinnovabili supereranno il gas

 

A livello globale, entro il 2016, le rinnovabili supereranno il gas e doppieranno il nucleare diventando la seconda fonte elettrica dopo il carbone.  Lo afferma l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) nel suo ultimo rapporto sulle rinnovabili

 

C’è stato un periodo, che sembra ormai lontano, in cui le energie cosiddette «pulite» erano solo un’utopia, un sogno tanto ambito quanto irraggiungibile. Eppure nonostante in materia siano stati fatti grossi passi da gigante, quando si pensa al sole, al vento, alla terra come fonti di energia alternativa molte domande sono rimaste senza risposta ed hanno acceso numerosi dibattiti che non si sono mai placati. Rinnovabili sì. Rinnovabili no: questo il dubbio. Paradossalmente, si è passati da “non da fastidio a nessuno” a “forse qualche problema lo crea” soprattutto quando hanno iniziato a diventare una soluzione concreta ben diversa dai combustibili fossili che hanno dominato la scena per oltre due secoli. Il fronte del no ha annoverato nella sua filiera coloro che hanno fatto dell’accusa di speculazione e inutilità un cavallo di battaglia senza contare chi si è battuto per difendere l'immagine dei luoghi  in cui si realizzano gli impianti. Nutrito anche il gruppo dei fautori del sì.  Senza entrare nel merito del dibattito che ha diviso il mondo ambientalista, lasciamo parlare i numeri. L'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) nel suo ultimo rapporto sulle rinnovabili parla chiaro: la produzione mondiale di energia da idroelettrico, eolico, solare e altre fonti rinnovabili supererà quella da gas e diventerà il doppio di quella da nucleare entro il 2016.  Stando all'indagine, nonostante il difficile contesto economico le energie rinnovabili cresceranno del 40% nei prossimi 5 anni, arrivando nel 2018 a rappresentare quasi un quarto del mix energetico mondiale rispetto al 20% del 2011. Le rinnovabili diverse dall'idroelettrico - come l'eolico, il solare e il geotermico - raddoppieranno la propria quota, passando dal 4% del mix energetico nel 2011 all'8% nel 2018. ''Con la progressiva riduzione dei loro costi, le fonti rinnovabili di energia si affermano grazie ai loro meriti rispetto alla nuova generazione di combustibili fossili'', ha detto il direttore esecutivo dell'Iea, Maria Van Der Hoeven.

''Questa è una buona notizia per il sistema energetico mondiale che ha bisogno di diventare più pulito e più diversificato, ma per i governi non deve diventare un pretesto per non agire''.

Per due ore soltanto rinnovabili,
domenica l'Italia è stata più verde

 


Per un paio di ore, le emissioni serra del sistema elettrico italiano si sono azzerate: le rinnovabili hanno soddisfatto il 100% della domanda. E' successo nel primo pomeriggio di domenica 16 giugno. E il prezzo dell'elettricità è precipitato a zero. E' la prima volta che accade. Naturalmente non si sono fermati i contatori nelle nostre case, non abbiamo smesso di pagare l'elettricità. Si parla del prezzo di Borsa, il Pun (Prezzo Unico Nazionale) che deriva dal sistema di aste in cui si vende all'ingrosso, ora per ora, l'elettricità prodotta dai vari operatori. E domenica 16, giornata di sole e vento con una buona scorta d'acqua per l'idroelettrico, non c'è stata gara: l'energia pulita ha fatto l'en plein soddisfacendo l'intera domanda e facendo crollare il prezzo.

La ragione di questo crollo è spiegata dal meccanismo di mercato adottato in Italia. Le rinnovabili sono sempre offerte a prezzo zero perché non ci sono costi di combustibile da coprire e c'è l'obbligo europeo di ridurre le emissioni serra che minacciano la stabilità del clima. Ma di solito sodisfano solo una quota del mercato e il prezzo di tutte le vendite in una certa fascia oraria è dato dall'offerta accettata al prezzo più alto. In questo caso non c'è stato spazio per i combustibili fossili e, in assenza di acquisti a prezzo più alto, è rimasto il prezzo delle rinnovabili: zero.

Naturalmente è stato un momento limitato, ma ha indicato una tendenza perché non si tratta di un fenomeno isolato. Nel maggio scorso le rinnovabili hanno coperto la metà della domanda elettrica. Nel 2012 a Pasquetta, tra le ore 13 e le 14, il 64% dell'energia prodotta in Italia era arrivato dalle rinnovabili mentre in Sicilia la percentuale aveva raggiunto il 94%. E l'offerta media annuale che viene dai 600 mila impianti di rinnovabili sfiora quota 30%.

L'effetto delle rinnovabili sul sistema delle aste è dunque costante: riducendo la domanda di fossili elimina le offerte a prezzo più alto. E' il fenomeno chiamato peak shaving: un abbassamento del valore di picco che tradizionalmente coincideva con le ore più calde della giornata, quelle in cui i consumi elettrici sono più alti. Ma proprio in questo periodo ormai è più alta anche la produzione di fotovoltaico e l'offerta di energia pulita calmiera i prezzi.  Con un sistema di rinnovabili basato sul mix tra fonti continue (solare termodinamico, biomasse, geotermia) e discontinue (fotovoltaico, eolico) il prezzo all'ingrosso dell'energia è destinato a scendere. Due euro a megawattora per ogni punto percentuale in più di energia da fonti rinnovabili, calcola Terna.

Secondo l'Irex Annual Report 2013, curato dalla società di ricerca Althesys, il fotovoltaico, grazie al peak shaving, già nel 2012 ha permesso di abbassare di 1,4 miliardi di euro il prezzo dei consumi elettrici nella fascia più calda della giornata.

Google:avanti svolta verde,nuovo accordo energia rinnovabile

 

Ha gia' investito 12 mln dollari in energia solare in Sud Africa

 

Google spunta il secondo contratto per l'energia rinnovabile in meno di una settimana: dopo l'investimento da parte di Mountain View di 12 milioni di dollari in progetto per energia solare in Sud Africa, oggi e' la volta di un'intesa 'europea'. Google ha infatti raggiunto un accordo di 10 anni per acquistare energia elettrica da una societa' svedese attiva nell'eolico, O2. I termini finanziari dell'operazione, riporta il Financial Time, non sono stati resi noti.

''Guardiamo a nuove strade per aumentare l'ammontare di energia rinnovabile che usiamo. Questo accordo di lungo termine, il quarto a livello globale, significa che possiamo alimentare il nostro data center in Finlandia con energia pulita'' afferma Urs Holzle, vice-presidente dell'infrastruttura tecnica di Google.



COMUNI RINNOVABILI 2013, la mappa dell’energia verde e dell’innovazione nelle reti energetiche italiane

 

600mila impianti da fonti rinnovabili distribuiti in 7.970 Comuni nel 2012 coprono il 28,2 % dei consumi elettrici italiani. La generazione distribuita ridisegna lo scenario energetico del nostro Paese. Prato allo Stelvio, premiata come simbolo del futuro energetico: 100% rinnovabile e bollette ridotte grazie alla gestione delle reti. 

Ci sono in Italia oltre 600mila impianti da fonti rinnovabili. Di grande e piccola taglia, termici ed elettrici sono ormai diffusi nel 98% dei Comuni italiani, dalle aree interne ai grandi centri. Compongono un articolato sistema di generazione sempre più distribuita che nel 2012 ha garantito il 28,2 % dei consumi elettrici e il 13% di quelli com­plessivi del nostro Paese.

Numeri in forte e costante crescita - tanto per il numero di impianti, quanto per la produzione di energia da tutte le fonti pulite - messi in evidenza nel rapporto Comuni Rinnovabili 2013 di Legambiente, realizzato con il contributo di GSE e Sorgenia e presentato oggi a Roma nella sede del GSE. Dal 2000 ad oggi ben 47,4 TWh da fonti rinnovabili, si sono aggiunti al contributo dei “vecchi” impianti idroelettrici e geotermici: dal solare fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia ad alta e bassa entalpia, agli impianti a biomasse e biogas. Mentre sono 7.970 i Comuni dove si trova almeno un im­pianto, con una progressione continua: erano 7.661 nel 2011, 6.993 nel 2010, 3.190 nel 2008.

Spagna, ad aprile sprint energia verde

Il 54% dell'elettricita' da fonti rinnovabili

ROMA - Sprint ''verde'' della Spagna: in aprile il 54% dell'elettricita' prodotta proviene da fonti rinnovabili. Ad affermarlo e' la Red Electrica De Espana (REE) che sottolinea come il dato abbia battuto anche il record del 51,8% raggiunto a marzo.

Sulla base dei dati emessi dalla REE, l'idroelettrico ha costituito il 25% della produzione elettrica complessiva, l'eolico il 22%, il solare fotovoltaico il 3,6% e il solare termico l' 1,3%. Gli esperti affermano che se questo trend continuera', la domanda di energia elettrica da fonti rinnovabili potrebbe ''benissimo'' superare i valori raggiunti negli ultimi anni: nel 2006, le energie rinnovabili in Spagna rappresentavano il 19% dell'energia elettrica prodotta; in sette anni, questi numeri sono cresciuti, raggiungendo un picco del 35% nel 2010.

Nel Paese, dove l'eolico la fa da padrone, anche il solare fa ''passi da gigante'': recentemente e' stato annunciato un nuovo mega impianto solare da 270 milioni di euro nell' Extremadura in Spagna occidentale che, una volta costruito, dovrebbe essere il terzo piu' grande impianto fotovoltaico al mondo.

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