Fotovoltaico, produzione di energia con introiti? E’ attività economica: si può dedurre l’Iva
Lo sfruttamento di un impianto fotovoltaico, se produce introiti stabili, è “attività economica”. E tale classificazione può far sorgere il diritto alla detrazione dell’Iva pagata a monte. Lo afferma la Corte di Giustizia europea – con sentenza di oggi – sulla questione di un impianto fotovoltaico installato sul tetto di una casa privata.
Il proprietario di un’abitazione ha installato pannelli solari per produrre energia elettrica senza possibilità di immagazzinarla e ha concluso, con un fornitore di energia elettrica, un contratto. Un contratto che permette al proprietario dell’abitazione di vendere la sua produzione al fornitore, il quale assicura l’approvvigionamento energetico dell’abitazione. Poiché il proprietario ritiene che la sua vendita di energia elettrica costituisca un’attività economica, chiede di recuperare l’Iva versata a monte sul suo impianto. Ma il supremo tribunale amministrativo austriaco solleva la questione alla Corte europea. E chiede in tale contesto se, in base al diritto dell’Unione , lo sfruttamento di un impianto fotovoltaico installato sopra o accanto a un edificio privato ad uso abitativo e strutturato in modo tale che la quantità di energia elettrica prodotta, da un lato, sia costantemente inferiore alla quantità complessiva di energia elettrica consumata per uso privato dal gestore dell’impianto e, dall’altro, sia ceduta in rete verso un corrispettivo, con la realizzazione di introiti aventi carattere di stabilità, rientri nella nozione di “attività economiche”.
Elemento determinante per individuare di una “attività economica” è il concetto di introiti. Per introiti, secondo la Corte, si deve intendere una remunerazione percepita come contropartita dell’attività esercitata. Ne risulta che, per considerare che lo sfruttamento di un bene avvenga al fine di ricavarne introiti, è irrilevante che tale sfruttamento sia o meno finalizzato a generare profitti.
Quindi se l’energia elettrica prodotta dall’impianto installato sulla casa viene immessa nella rete a fronte di una remunerazione, se produce introiti e se tali introiti hanno carattere di stabilità si parla di “attività economica”. E a tale proposito è irrilevante che la quantità di energia elettrica prodotta dall’impianto sia sempre inferiore alla quantità di energia elettrica consumata dal gestore per le proprie esigenze domestiche.
Inoltre secondo la logica del sistema dell’Iva, il soggetto passivo può detrarre l’Iva cha ha gravato a monte sui beni o sui servizi da lui impiegati per le sue operazioni soggette ad imposta. La detrazione delle imposte a monte è connessa alla riscossione delle imposte a valle. Nella misura in cui beni o servizi sono impiegati ai fini di operazioni imponibili a valle, la detrazione dell’imposta che ha gravato su di essi a monte è necessaria per evitare una doppia imposizione.
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il diritto alla detrazione dell’Iva pagata a monte. Lo afferma la Corte di Giustizia europea – con sentenza di oggi – sulla questione di un impianto fotovoltaico installato sul tetto di una casa
privata.
Il proprietario di un’abitazione ha installato pannelli solari per produrre energia elettrica senza possibilità di immagazzinarla e ha concluso, con un fornitore di
energia elettrica, un contratto. Un contratto che permette al proprietario dell’abitazione di vendere la sua produzione al fornitore, il quale assicura l’approvvigionamento energetico
dell’abitazione. Poiché il proprietario ritiene che la sua vendita di energia elettrica costituisca un’attività economica, chiede di recuperare l’Iva versata a monte sul suo impianto. Ma il supremo
tribunale amministrativo austriaco solleva la questione alla Corte europea. E chiede in tale contesto se, in base al diritto dell’Unione , lo sfruttamento di un impianto fotovoltaico installato sopra
o accanto a un edificio privato ad uso abitativo e strutturato in modo tale che la quantità di energia elettrica prodotta, da un lato, sia costantemente inferiore alla quantità complessiva di energia
elettrica consumata per uso privato dal gestore dell’impianto e, dall’altro, sia ceduta in rete verso un corrispettivo, con la realizzazione di introiti aventi carattere di stabilità, rientri nella
nozione di “attività economiche”.
Elemento determinante per individuare di una “attività economica” è il concetto di introiti. Per introiti, secondo la Corte, si deve intendere una remunerazione
percepita come contropartita dell’attività esercitata. Ne risulta che, per considerare che lo sfruttamento di un bene avvenga al fine di ricavarne introiti, è irrilevante che tale sfruttamento sia o
meno finalizzato a generare profitti.
Quindi se l’energia elettrica prodotta dall’impianto installato sulla casa viene immessa nella rete a fronte di una remunerazione, se produce introiti e se tali introiti
hanno carattere di stabilità si parla di “attività economica”. E a tale proposito è irrilevante che la quantità di energia elettrica prodotta dall’impianto sia sempre inferiore alla quantità di
energia elettrica consumata dal gestore per le proprie esigenze domestiche.
Inoltre secondo la logica del sistema dell’Iva, il soggetto passivo può detrarre l’Iva cha ha gravato a monte sui beni o sui servizi da lui impiegati per le sue
operazioni soggette ad imposta. La detrazione delle imposte a monte è connessa alla riscossione delle imposte a valle. Nella misura in cui beni o servizi sono impiegati ai fini di operazioni
imponibili a valle, la detrazione dell’imposta che ha gravato su di essi a monte è necessaria per evitare una doppia imposizione.
Un pannello fotovoltaico, esposto ad un irraggiamento solare, produce energia elettrica pulita, economica, rinnovabile .
Pulita e senza inquinamento
Il sistema solare produce energia senza consumo di combustibili, quindi senza produrre gas tossici o, il sia pur minimo, rumore, preservando la natura e l’habitat degli animali e dell’uomo.
È il nostro migliore investimento per il futuro
Economica, rinnovabile e senza manutenzione
Il sistema non comprende parti in movimento o materiali di consumo da sostituire eliminando in tal modo qualsiasi intervento di manutenzione.
La sola necessità per mantenere il sistema efficiente è la periodica pulizia (se necessaria) delle superfici esposte al sole. Una volta installato il sistema, l’elettricità generata è gratuita, prodotta durante tutto l’arco della giornata anno dopo anno.
I pannelli fotovoltaici sono costruiti per durare a lungo (in media 25-30 anni). Sono sistemi nati con la tecnologia spaziale quindi per la massima affidabilità in quanto le riparazioni sarebbero alquanto difficili da eseguire.
17-07-2013 L'abbattimento dei costi di produzione è una delle grandi sfide che deve affrontare l'energia solare. Una nuova tecnologia potrebbe aiutare ad abbassare di un terzo il costo di produzione dei pannelli al tellururo di cadmio (CdTte) L'azienda californiana RSI ha annunciato di aver realizzato moduli fotovoltaici a film sottile al tellururo di cadmio grandi circa il doppio rispetto a quelli tradizionali.
Kurt Weiner, Cofondatore e presidente di RSI, ha dichiarato che, sin dalla sua fondazione, la società ha ritenuto necessario creare moduli a film sottile di dimensioni più grandi e di maggiore efficienza in grado di differenziarsi dai pannelli in silicio e ora ci è riuscita. La propenderanza della questione di diminuire i costi è stata sottolineata anche da Pedram Mokrian di MayField Fund, il quale ha dichiaratto che questa nuova tecnologia rappresenta un cambiamento radicale nei costi di produzione del fotovoltaico.
15/07/2013
Le richieste: supporto ai sistemi di accumulo elettrico per impianti residenziali ed estensione del bonus 50% alle persone giuridiche abbinato ad un incentivo alla rimozione eternit
“Durante il convegno abbiamo verificato ancora una volta che l’industria fotovoltaica nazionale non è pronta ad affrontare la grid parity forzata e che essa necessita di urgenti interventi da parte del Governo e della Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas per traghettare in maniera sostenibile il settore verso la piena competitività.”
Lo ha dichiarato il vice-presidente di Anie/Gifi, Valerio Natalizia, che ha partecipato l'11 luglio scorso a Rende (Cosenza), presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria, al convegno “Fotovoltaico e Sistemi di accumulo: sfide e opportunità del mercato oltre il Conto Energia”, organizzato da Anie/Gifi e dall’Università della Calabria, con il patrocinio di Confindustria Cosenza e dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza.
“È molto importante per noi dialogare e confrontarsi con le istituzioni e gli attori del settore elettrico di ogni regione italiana – ha dichiarato Natalizia -. Il convegno è stato molto utile per capire le necessità delle aziende del Meridione in questo particolare momento di transizione del settore fotovoltaico ma non solo.”
“Si è trattato di un confronto di grande interesse scientifico dedicato ad un tema di rilevante attualità”, ha detto il Rettore dell’Università della Calabria, prof. Giovanni Latorre. “L’incontro ha saputo offrire spunti di riflessione ai numerosi iscritti ed ha contribuito a mettere in luce le opportunità offerte dal mercato in questo settore.”
Durante il convegno sono state condivise le richieste di Anie/Gifi: estensione dei certificati bianchi oltre i 20 kWp; supporto ai sistemi di accumulo elettrico per impianti residenziali; rendere strutturale la detrazione del 50% perché strumento di ripresa economico e dimostrazione di fiducia; estensione della detrazione del 50% alle persone giuridiche abbinato ad un incentivo alla rimozione dell'eternit; definizione e approvazione dei SEU (Sistemi Efficienti di Utenza) e dei RIU (Reti Interne d'Utenza); semplificazione burocratica e la facilitazione per accesso al credito.
“In linea di principio – conclude Natalizia – condividiamo a pieno le recenti dichiarazioni della Commissaria UE per l’Ambiente, Connie Hedegaard. Tutti i Paesi Membri si devono impegnare ad assumere un ruolo guida nell'eliminazione dei finanziamenti pubblici per la produzione da combustibili fossili a favore verso delle fonti rinnovabili e della generazione distribuita.”
8 luglio 2013 - La Germania fa segnare un nuovo record per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico raggiunto ieri 7 luglio alle 14,19 ora locale, toccando i 23,9 GW prodotti. Il precedente record era stato raggiunto lo scorso aprile quanto alla fine del mese si registrò l’incredibile record di 33, 5 GW.
Il picco della domanda di energia elettrica in Germania a mezzogiorno è di circa 60 GW, quindi alle 13,45 circa l’energia solare ha fornito circa il 40% della domanda elettrica del Paese grazie all’oltre milione e 300 mila impianti fotovoltaici presenti.
In Germania circa 8 milioni e mezzo di persone vivono in edifici che usano il fotovoltaico per la produzione di energia e il solare termico pe rla produzione di calore. Attualmente la Germania e leader mondiale della produzione di energia fotovoltaica anche se sia la Bulgaria sia la Repubblica Ceca tentano di superare il record.
Nonostante la crisi economica e alcuni tagli eccessivi ai finanziamenti che hanno portato una tendenza al ribasso nel mercato europeo del solare, molti produttori di celle e moduli solari, in particolare, si trovano ad affrontare grandi sfide a causa della forte concorrenza. Nel 2013, gli esperti prevedono una crescita di circa il 30 per cento rispetto all’anno precedente, per la capacità fotovoltaica installata di recente negli Stati Uniti, e più del 50 per cento per la Cina, mentre in Giappone il mercato del fotovoltaico si prevede che triplichi rispetto al 2012.
In Germania l’energia solare copre già il cinque per cento della domanda di energia elettrica, in Baviera è del 10 per cento.
02/07/2013 - Apple sta per costruire una nuova ''solar farm'' negli Usa, per alimentare un suo data center. L'impianto fotovoltaico, il terzo dopo i due in North Carolina, sorgera' a Reno, nel
Nevada, e produrra' tra 18 e 20MW di potenza, occupando circa 55 ettari di terreno. Cupertino si e' posta da qualche tempo l'obiettivo di alimentare interamente ogni struttura con energia proveniente
da fonti rinnovabili, utilizzando energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica.
''Tutti i centri dati e le strutture di Austin, Elk Grove, Cork e Monaco, nonche' il campus di Infinite Loop a Cupertino, sono gia' alimentati al 100% con energie rinnovabili - sottolinea in una nota
Apple -. In tutte le altre strutture Apple nel resto del mondo siamo al 75%, ma questa percentuale e' destinata a salire''. L'impianto di Reno, la cui costruzione e' stata approvata il 12 giugno
scorso dalla Commissione energia del Nevada, verra' realizzato in partnership con NV Energy e offrira' circa 43,5 milioni di kw/h di energia pulita, ''pari a togliere dalla strada 6.400 autovetture
l'anno''. Per costruire l'impianto verra' inoltre utilizzata una nuova tecnologia che accoppia pannelli solari a specchi, amplificando la potenza dei raggi sui panelli fino a sette volte di piu'
rispetto agli impianti normali. Durante la costruzione della 'solar farm', che dara' lavoro ad almeno 100 persone, verra' infine utilizzata l'energia geotermica locale, proveniente dall'impianto
Galena 3, situato nei dintorni di Reno. La scelta di costruire il parco fotovoltaico a Reno, spiega Apple, e' stata infatti determinata dall'abbondanza di energia pulita presente nella zona.
Per contrastare la crisi economica e la crisi delle risorse primarie energetiche, nel rispetto dei parametri della Ue sul risparmio energetico, è arrivato Pyppy Energy for All, un dispositivo prodotto dalla società italiana Ambientando. Si tratta di un dispositivo fotovoltaico portatile che può essere impiegato in tutti i luoghi all'aperto delle case, come i balconi, i giardini, le terrazze, ma anche nei locali pubblici.
Il grande interesse che ha sollevato Pyppy è dato dal fatto che il dispositivo portatile di energia elettrica, permette di far funzionare tutti i dispositivi elettronici tecnologici; infatti, Pyppy è in grado di alimentare per 12 ore continue, 12 lampade a basso consumo da 12 watt e di ricaricare PC, Tv, Frigo, scaldabagno anche contemporaneamente.
Ovviamente il nuovo dispositivo non è in grado di sostituire un intero impianto fotovoltaico a tetto, ma potrebbe diventare un grande aiuto per tutte le famiglie e le piccole imprese per risparmiare sulla spesa della bolletta della luce. Pyppy, infatti, è formato da un pannello fotovoltaico, che permette di immagazzinare energia elettrica e di convertirla come fosse una batteria d'accumulo.
Il rivoluzionario dispositivo che cambierà presto i consumi e le abitudini degli italiani, ha una garanzia di 5 anni, per una durata di 20 anni. Il costo ancora molto alto del carica batterie ecologico è di 1.400 euro, spesa che potrebbe però essere ammortizzata nell'arco di 3 anni; infatti Pyppy è detraibile al 55% e compilando la dichiarazione dei redditi, si avrà una detrazione di 700 euro sulle tasse.
Dal GSE chiarimenti in merito agli interventi di “potenziamento” per i quali il Soggetto Responsabile non richieda l’accesso ai meccanismi di incentivazione in Conto Energia.
Con riferimento alle richieste di chiarimenti pervenute al GSE in merito alla possibilità di incrementare la potenza, senza richiedere incentivo (nel seguito anche, intervento di potenziamento), di impianti già ammessi agli incentivi di cui al Conto Energia, il Gestore Servizi Energetici ha precisato quanto segue.
Fermo restando che, come previsto dalla normativa, ogni singolo impianto fotovoltaico incentivato deve essere caratterizzato da un unico punto di connessione alla rete elettrica, non condiviso con altri impianti fotovoltaici, si specifica che ogni variazione di configurazione impiantistica che possa determinare l’aumento della potenza del medesimo impianto, deve essere opportunamente comunicata al GSE ai fini dello svolgimento delle proprie istruttorie pena l’eventuale sospensione o decadimento dal diritto degli incentivi.
In particolare, ricadono in tali casistiche anche gli interventi di potenziamento di impianti fotovoltaici che non richiedono l’accesso ai meccanismi di incentivazione, da realizzarsi sul medesimo punto di connessione alla rete di un impianto fotovoltaico già incentivato.
Ciò detto, per consentire al GSE la corretta erogazione degli incentivi è necessario che:
Il GSE comunicherà l’esito dell’istruttoria al Soggetto Responsabile, entro 90 giorni dalla ricezione della comunicazione di potenziamento completa della documentazione indicata nell’Allegato 2. Il silenzio del GSE oltre il predetto termine equivale alla verifica con esito positivo.
Il mancato rispetto di quanto previsto ai punti 1), 2) e 3) sopra elencati determinerà la sospensione del riconoscimento delle tariffe incentivanti, a partire dalla data di primo parallelo con la rete elettrica della porzione aggiuntiva di impianto, non incentivata.
Qualora, in occasione del potenziamento, l’impianto incentivato dovesse subire delle modifiche o dovesse essere interessato da un fermo di produzione, il Soggetto Responsabile è tenuto a darne tempestiva comunicazione al GSE, secondo le consuete modalità.
L'energia in entrata viene accumulata e sfruttata successivamente grazie a un polimero in fluoruro polivinilidene.
Per sfruttare a pieno l'energia prodotta da un impianto fotovoltaico, un team di ingegneri dell'Università del Wisconsin-Madison ha messo a punto un modulo solare capace sia di generare elettricità dalla luce del sole, sia di immagazzinarla al suo interno e sfruttarla successivamente quando richiesto.
Per riuscire in questo intento, il team ha progettato delle innovative celle fotovoltaiche dotate di un elettrodo capace di convertire i fotoni in entrata in elettroni. Mentre la maggior parte degli elettroni in ingresso fuoriesce dal dispositivo per supportare il carico di potenza, altri vengono convogliati verso dei nanofili di ossido di zinco ricoperti con un fluoro polimero (PVDF), materiale plastico che possiede una costante dielettrica adeguata alla capacità di accumulare energia. Quando non c'è luce solare l'energia accumulata viene prelevata dai nanofili per alimentare i carichi.
Attualmente, il prototipo converte solo il 4% della luce in entrata. Tuttavia, il team crede di poter migliorare notevolmente sia l’efficienza di conversione che la quantità di energia immagazzinabile.
Arriva sul mercato Pyppy - Energy for all, il primo 'impianto fotovoltaico da balcone' in Italia. Completamente 'stand-alone', ossia che
non necessita di autorizzazioni o allaccio alla rete elettrica, può essere posizionato su balconi, terrazzi o giardini di abitazioni residenziali e alimentare in sicurezza tutti gli elettrodomestici
di uso comune come lampadine, televisori, frigoriferi o computer e anche le apparecchiature a 230V grazie all'inverter incorporato. Il sistema, realizzato alla 'italiana Ri-Ambientando, è stato
pensato in versioni da 1.200 W/h e 2.400 W/h e l'energia convertita viene immessa nel regolatore di carica che si occupa di fornire un'uscita stabilizzata per la batteria di accumulo. ''Pensiamo che
il nostro sistema sia la soluzione più adatta per chi vuole risparmiare e tutelare l'ambiente - spiega Antonio Fischetto, responsabile di Ri-Ambientando -. Grazie alle sue peculiarità è un prodotto
che viene incontro alle esigenze di chi, fino ad ora, non ha potuto dotarsi di un impianto fotovoltaico fisso''.
Detrazione 50% fino al 30/6/2014, procedure semplificate, accesso al credito, utilizzo TEE per impianti oltre 20 kW, incentivi sostituzione amianto
Sono notevoli i benefici che la tecnologia fotovoltaica produce per il Sistema Paese. Oggi, circa il 7% del fabbisogno energetico italiano è soddisfatto attraverso l’energia fotovoltaica, e nel solo 2012 si è evitato di importare 2 miliardi di euro di gas. Il prezzo orario di picco dell’energia si è ridotto fino al 26%, con importanti ricadute sui clienti industriali valutabili in circa 1,5 miliardi di euro l'effetto del peak shaving del 2012 (contro i circa 400 milioni del 2011).
I benefici del fotovoltaico e l'attuale situazione di crisi che ha investito il comparto sono stati illustrati nel corso dell’Assemblea Annuale di Anie/Gifi, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, aderente ad Anie Confindustria, che rappresenta 165 fra le più importanti aziende della nostra Penisola operanti nel settore. Ieri è stato nominato nuovo presidente del Gifi Emilio Cremona, presidente di Universalsun srl.
Perché l'industria FV italiana è in crisi
L’industria fotovoltaica italiana è in crisi principalmente a causa – sottolinea Anie-Gifi - di instabilità normativa e politiche non lungimiranti. Nel 2012 il volume di affari complessivo è stato pari a 6,2 miliardi di euro, con una riduzione del 58% rispetto a quello del 2011 e il numero degli addetti complessivamente impiegati nel settore alla fine del 2012 ammonta a circa 14 mila unità, in calo del 22% rispetto al 2011.
Per l'80% degli italiani il solare è la fonte su cui puntare
In occasione dell’assemblea annuale sono stati presentati i dati dell’indagine sulla popolazione italiana commissionata da Confindustria Anie/Gifi all’istituto demoscopico Ispo. Dall'indagine emerge che gli italiani hanno piena consapevolezza del potenziale di efficienza delle fonti rinnovabili e ripongono la massima fiducia nei loro confronti per un futuro più green, anche se restano piuttosto critici su quello che è stato finora l’impegno dell’Italia rispetto a questo tipo di investimento.
In particolare, oltre l’80% degli intervistati ritengono che l’energia solare sia la fonte rinnovabile più pulita sulla quale puntare. Il 94% affermano che non è sicuramente dannosa per la salute, il 92% che è rispettosa per l’ambiente e che (81% degli intervistati) non deturpa il paesaggio.
LE PROPOSTE DI ANIE/GIFI PER FAR RIPARTIRE IL SETTORE
“Il fotovoltaico piace agli italiani, produce benefici ma l'industria è in crisi. Sono necessarie azioni urgenti per sostenere e dare valore alla filiera nazionale”, sottolinea il neo presidente di Anie/Gifi Emilio Cremona. Queste le proposte del Gruppo per il rilancio del comparto:
1. ESTENSIONE DEL PERIODO DI VALIDITÀ DELLA DETRAZIONE AL 50% (PER LA RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA) AL 30 GIUGNO 2014 ED ESTENSIONE AI SOGGETTI GIURIDICI
Considerazioni: E’ indubbio che tale meccanismo, già contemplato all’interno della SEN, può, se abbinato allo SSP o al Ritiro Dedicato ed opportunamente ampliato e reso stabile, essere uno strumento di sviluppo del FV post incentivi in Conto Energia.
Proposte: GIFI raccomanda l’estensione di tale strumento, quale alternativa agli incentivi in Conto Energia, attraverso l’istituzione di un meccanismo aperto a tutti i soggetti (inclusi i soggetti giuridici) e stabile nel tempo. La scadenza di giugno 2013 andrebbe pertanto prorogata di almeno un anno.
2. SEMPLIFICAZIONE PROCEDURE AUTORIZZATIVE E DI CONNESSIONE ALLA RETE (QUESTO POTREBBE FAR SCENDERE I COSTI DEGLI IMPIANTI FV ANCHE DEL 15-20%)
Considerazioni: La competitività del fotovoltaico con le altre fonti di energia non rinnovabile può essere supportata a costo zero andando ad incidere sui costi legati agli adempimenti tecnico-burocratici che appesantiscono inutilmente il bilancio economico di un investimento nel settore.
Proposta: Così come contemplato all’interno della SEN, GIFI propone un’ulteriore semplificazione degli iter autorizzativi e degli adempimenti legati alla connessione alla rete attraverso la predisposizione di un modello unico semplificato da utilizzare per l’autorizzazione, la connessione e l’esercizio degli impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici, per i quali è prevista la comunicazione di cui all’art, 6, comma 11, del D.Lgs 28/11.
Proposta: Un'altra proposta riguarda l’eliminazione delle prove di campo fatte sugli inverter (dispositivo di autotest) e sui dispositivi di interfaccia esterni, prove che richiedono anche un aggravio economico per l’utente finale.
3. APPROVAZIONE DELLA DELIBERA SUI SEU (SISTEMI EFFICIENTI D’UTENZA) SENZA MODIFICHE DELL’ULTIMA ORA (COME DA INDICAZIONE DELL’AEEG SUGLI ONERI GENERALI DI SISTEMA)
Considerazioni: La ratio dei SEU sembra quella di promuovere lo sviluppo della generazione distribuita da fonte rinnovabile, magari cumulandola con opzioni di mercato quali lo scambio sul posto. Ad oggi, per i SEU, mancano ancora le regole di dettaglio per l’operatività. Questo ha comportato uno scarso ricorso allo strumento del SEU.
Proposte: GIFI auspica un coinvolgimento fattivo di tutti i soggetti nella definizione urgente delle regole applicative per i SEU. In fase applicativa dovrà essere perseguito il fine di rimuovere i limiti che rendono lo strumento di scarsa comprensione e utilizzazione.
4. FACILITAZIONE DELL’ACCESSO AL CREDITO
Considerazioni: Il settore fotovoltaico, così come altri comparti innovativi, necessita di strumenti che consentano agli operatori nazionali di competere a livello globale “ad armi pari”.
Proposte: GIFI suggerisce l’introduzione di un fondo speciale (come il Fondo Rotativo di Kyoto) per consentire l’accesso al credito a tassi agevolati.
5. POSSIBILITÀ DI UTILIZZO DEI CERTIFICATI BIANCHI (TEE) ANCHE PER IMPIANTI FV DI POTENZA SUPERIORE AI 20 KW
Considerazioni: Gli impianti fotovoltaici, anche di potenza superiore ai 20 kW, destinati all’autoconsumo e proporzionati rispetto alle esigenze di autoconsumo che siano realizzati nel contesto delle categorie “Processi industriali:…..generazione di energia da fonti rinnovabili” o “Settori residenziale, agricolo e terziario: piccoli sistemi di generazione elettrica e cogenerazione” possono consentire l’ottenimento di titoli di efficienza energetica.
Proposte: GIFI propone l’inserimento del FV (anche per impianti sopra ai 20kW) all’interno della lista degli interventi che possono sfruttare i TEE e chiede di poter estendere le schede standard ad impianti di potenza fino a 200 kW.
6. INCENTIVAZIONE PER LA SOSTITUZIONE DELL’AMIANTO
Considerazioni: Si stima che in Italia ci siano oltre 30 mln di tonnellate di materiale contaminato, ed oltre 1 Mld di m2 di amianto compatto.
Proposte: GIFI raccomanda di introdurre un meccanismo di incentivazione volto a favorire la sostituzione e smaltimento dell’amianto che possa avere notevoli e positive ricadute sulla collettività.
06 giugno, Stop alle risorse del Conto energia. Sono stati infatti raggiunti i 6,7 miliardi di euro di incentivi previsti dal decreto. Lo comunica il Gestore dei servizi
energetici (Gse) attraverso il contatore fotovoltaico presente sul sito.
Gli impianti che alla data odierna hanno presentato richiesta d'incentivazione sono 531.242, per una potenza complessiva pari a 18.217 MW.
Il contatore fotovoltaico del Gse ha raggiunto ''il valore di costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6,7 miliardi di euro''.
Dei 531.242 impianti che hanno fatto richiesta, 4.779 hanno una potenza complessiva di 1.136 MW e un costo indicativo annuo di 94 milioni di euro; questi, sono iscritti nei registri in posizione
utile ma non ancora entrati in esercizio.
Il decreto ministeriale del 5 luglio 2012 - spiega il Gse - ''cessera' di applicarsi decorsi trenta giorni solari dalla data di pubblicazione della delibera dell'Autorita' per l'energia elettrica e
il gas, con la quale verra' individuata la data di raggiungimento del valore annuale di 6,7 miliardi di euro''.
La domanda globale del fotovoltaico nel corso del 2013 aumentera' di due gigawatt, passando da 29 a 31 GW, con una crescita del 7%. Sono
questi i dati dell'ultima proiezione di Npd Solarbuzz, ''Marketbuzz 2013'', secondo cui nuove opportunita' per il settore arriveranno da Medio Oriente, Africa, Sud-Est asiatico, Caraibi e America
Latina.
Per quanto riguarda il Sud America, ad esempio, il Brasile sta ottenendo risultati molto significativi: a maggio, in soli 15 giorni sono state ben 13 le richieste di
autorizzazione per la realizzazione di impianti fotovoltaici, per un totale di 392,4 MW installati.
Molti sono i progetti legati anche agli stadi dei Mondiali di calcio dell'anno prossimo, che sono stati dotati di pannelli fotovoltaici. E proprio in Brasile, a San
Paolo, si svolgera', dal 17 al 19 luglio, EnerSolar+ Brasil 2013, la manifestazione dedicata all'energia solare organizzata dall'italiana Artenergy Publishing, che sta registrando un notevole
incremento di espositori provenienti da tutto il mondo.
Anche in Argentina, dal 10 al 12 luglio, a Buenos Aires, si svolgera' un'altra manifestazione di settore: Solar Argentina 2013, l'evento dell'energia solare
fotovoltaica, termica e termodinamica.
La caratteristica distintiva di questi pannelli è la presenza di una speciale pellicola chiamata ’BioBacksheet’, completamente biodegradabile, al contrario dei derivati del petrolio di cui sono normalmente rivestiti i pannelli.
Mentre le altre aziende sono impegnate nel migliorare l’efficienza energetica cercando materiali sempre più sofisticati che inevitabilmente fanno lievitare i costi di produzione, BioSolar ha invertito il senso di marcia studiando il modo per ridurre le spese attraverso l’utilizzo di materiali naturali.
I BioBacksheet, i rivestimenti di protezione delle celle fotovoltaiche, sono costituiti in questo caso da semi di ricino che danno vita ad una resina molto simile al nylon, mentre il cotone assicura la giusta solidità grazie alla fibra cellulosa di cui è composto.
In questo modo avremo le stesse caratteristiche elettromagnetiche, di stabilità e resistenza tipiche dei materiali plastici derivanti dal petrolio.
A rendere ancora più conveniente l’utilizzo di questi nuovi pannelli è la presenza di un solo singolo strato di composto, a differenza dei molteplici strati laminati.
Inoltre, nella produzione viene evitato l’utilizzo di solventi tossici necessari per produrre la pellicola Tedlar, un altro componente tipico dei BioBacksheet.
L’unico neo potrebbe essere la necessità di importare i semi di ricino, la cui coltivazione è diffusa in particolar modo negli Stati Uniti, ma tende a scarseggiare nel resto del mondo a causa dell’elevata tossicità dei fagioli crudi.
Per questo i ricercatori stanno già sperimentando sull’eventuale produzione di un ceppo che sia meno dannoso per la salute dell’uomo.
Con una crescita del 270% in termini di gigawatt nel primo trimestre, a fronte del -34% registrato in Europa, il Giappone si prepara a superare la Germania diventando, nel 2013, il primo mercato
del fotovoltaico al mondo in termini di ricavi. Lo prevede uno studio di Ims Research.
Quest'anno il Giappone installera' meno impianti fotovoltaici della Cina, che e' il primo mercato mondiale per gigawatt.
L'alto prezzo dei sistemi fotovoltaici nipponici, tuttavia, portera' la nazione in testa per il giro d'affari.
Il trend, collegabile al disastro nucleare di Fukushima, si e' manifestato nei primi tre mesi dell'anno, quando in Giappone sono stati installati impianti per una potenza di 1,5 gigawatt rispetto
agli 0,4 del pari periodo 2012. Secondo gli analisti il fenomeno proseguira' durante tutto il 2013, con la domanda di fotovoltaico che dovrebbe raddoppiare rispetto all'anno precedente.
Dal primo luglio, in Giappone, entrano in vigore le nuove tariffe incentivanti per il fotovoltaico. Secondo Deutsche Bank grazie agli incentivi il mercato solare del Sol Levante può diventare la nuova Europa, con installazioni simili alla Germania dei tempi
d'oro.
Gli ultimi dati rilasciati dalla Japan Photovoltaic Energy Association (JPEA) mostrano un enorme incremento delle installazioni domestiche di fotovoltaico in Giappone: al 31 marzo 2013 sono stati installati 3,8 GW di pannelli, contro gli 1,4 GW dello stesso periodo dell'anno precedente.
Mikio Katayama, presidente di JEPEA, spiega come la rivoluzione energetica sia iniziata col disastro di Fukushima: "Il sistema energetico in seguito al grande terremoto, che ha causato danni devastanti, è profondamente cambiato". Dopo il disastro, infatti, molti reattori nucleari sono stati spenti e il Governo ha introdotto ricche tariffe incentivanti per le rinnovabili.
Secondo uno studio di Deutsche Bank, riportato da PV Magazine, nei prossimi 12-18 mesi le installazioni di fotovoltaico in Giappone cresceranno ad un ritmo forsennato toccando una cifra compresa tra i 3 e i 4 GW (previsione dal primo gennaio al 31 dicembre 2013).
A trainare la domanda sarà l'accoppiata tra i nuovi incentivi e i prezzi bassi dei moduli. Gli incentivi ammontano a 37 centesimi di euro al kWh, al cambio attuale, con un ritorno dell'investimento che sfiora il 10% annuo.
Parallelamente, il costo tecnico degli impianti fotovoltaici è sceso a 1,9 dollari al Watt con un costo dei soli moduli che si aggira sui 70 cent al Watt. Tuttavia, Deutsche Bank nota anche che il costo complessivo di un impianto "chiavi in mano" in Giappone sfiora i 3,5 dollari al Watt contro i 2 dollari dello stesso impianto negli Stati Uniti e i 2,5 dollari in Europa. La differenza sta soprattutto nel costo dei terreni e della manodopera.
Secondo la banca tedesca, però, ciò non pregiudica l'appetibilità dell'investimento: "Considerando che il costo bilanciato degli impianti è sceso a 1,9 dollari/Watt e che il prezzo dei moduli è sceso a 0,70 dollari/Watt, l'attuale ritorno dell'investimento può essere mantenuto anche in caso di un taglio degli incentivi fino al 20%".
Ad aggiungere euforia c'è il fatto che il Giappone ha una solida industria fotovoltaica domestica: Mitsubishi Electric, Sharp, Sanyo-Panasonic solo per citare qualche nome famoso.
Tuttavia non mancano i dubbi, come ammette la stessa Deutsche Bank. Ad esempio quelli sui prezzi dei terreni da destinare agli impianti fotovoltaici agricoli, o la disponibilità di manodopera specializzata. Per risolvere quest'ultimo problema la JPEA ha già avviato un programma di formazione per ingegneri e tecnici specializzati nel fotovoltaico. Basterà?
In termini di ricavi, la fetta di mercato globale in mano al Giappone passera' dal 14% del 2012 al 24% di quest'anno, mentre la Germania, al primo posto dal 2009 al 2012, scendera' in terza
posizione.
Con questi presupporti Yingli Green Energy al Solarexpo - Innovation Cloud di Milano ha riscosso grande interesse. Biglietti da visita dell’azienda, un team internazionale e uno stand “italiano” interamente dedicato al mercato locale che sta affrontando il delicato passaggio dall’incentivato all’autonomia. Yingli si è presentata, dunque, al più grande appuntamento fieristico di settore con uno spazio espositivo che ha riprodotto una casa “sospesa” e stilizzata, simbolo dell’alleggerimento complessivo dei costi domestici possibile grazie al fotovoltaico; uno stand tutto incentrato sull’efficienza energetica e sul risparmio domestico, che ha evidenziato i numeri di un risparmio in bolletta possibile attraverso la scelta di soluzioni totalmente personalizzate e pensate proprio per i piccoli impianti FV e attraverso cui le famiglie possono ottimizzare l’autoconsumo, diventare parte attiva nella gestione dei propri costi energetici e ridurre drasticamente i prelievi dalla rete elettrica.” ha commentato Forte l’apprezzamento da parte di tutti gli operatori in visita allo stand Yingli per la soluzione innovativa che ben si adatta al cambiamento in corso nel settore fotovoltaico italiano, sempre più polverizzato e distribuito, ma anche vitale e competitivo.
Sarà il più grande impianto agro-fotovoltaico integrato da un impianto di cogenerazione che sarà il più grande d’Europa: sorgerà in Sicilia, grazie ad un investimento da oltre 350 mln di euro.
La conferenza dei servizi unificata si è riunita al dipartimento Energia e “tutti gli enti hanno espresso parere favorevole”. Si conclude così la fase autorizzativa del progetto presentato dalla società Agroverde. L’investimento previsto è di oltre 250 milioni di euro e darà vita a quello che sarà il più grande impianto nel suo genere, che unirà la produzione agricola alla produzione di energia rinnovabile.
Si tratta di una produzione assolutamente sostenibile, “una produzione agricola all’avanguardia connessa alla produzione di energia rinnovabile. Con questo sistema si avrà una produzione agricola innovativa, 12 mesi su 12, ed ecosostenibile”, dicono ancora dalla Regione. Il polo agricolo sarà infatti alimentato da un parco fotovoltaico da 80 MW. Nell’area, che sorgerà su una superficie agricola di 230 ettari di terreno, oggi incolto, sorgeranno anche aree verdi attrezzate.
La Campania viaggia a energia pulita. Napol ie gli altri capoluoghi scalano la calssifica nazionale, facendo un salto di sette posizioni, e si piazzano al terzo posto a livello nazionale, per
l’utilizzo e la potenza degli scudi nel fotovoltaico.
Secondo lo studio realizzato da Ambiente Quotidiano, elaborato sulla base dei dati del Gse, Gestore dei Servizi Energetici, la regione ha fatto registrare progressi sorprendenti nel settore,
collocandosi al terzo posto a livello nazionale per la potenza di impianti fotovoltaici installati in questi primi cinque mesi del 2013, superando i 46.500 kW (dato aggiornato al 13 maggio
2013).
Il balzo in avanti appare notevole, soprattutto se si confrontano tali risultati con quelli dello stesso periodo dello scorso anno ed evidenziano come la Campania abbia scalato ben sette posizioni
nella graduatoria nazionale, passando dalla decima alla terza posizione, collocandosi per la potenza degli impianti installati, solamente dietro Emilia Romagna (54.000 kW) e Lombardia (50.000 kW) e
davanti a Veneto (46.000 kW) e Sicilia (3.000 kW).